lunedì 17 ottobre 2011

Aggiornamento.


Come promesso, ecco gli aggiornamenti sulla situazione nell'isola del Hierro, dove, dopo mesi di terremoti di varia ma sempre abbastanza leggera intensità, è iniziata da qualche giorno una eruzione vulcanica, che interessa la parte sommersa dell'isola stessa.
Gli abitanti della Restinga, che erano stati evacuati per precauzione, torneranno forse domani alle loro case, da cui potrebbero essere nuovamente evacuati nel caso sia necessario. Sono stati installati strumenti per monitorare quanto avviene nell'oceano, perché l'eruzione, iniziata a circa 5 chilometri dalla punta sud dell'isola, a circa 900 metri di profondità, si è andata avvicinando ed è ora più superficiale.
Intanto continuano i piccoli terremoti: anche oggi ce ne sono stati tre, che però non hanno superato i 2 gradi della scala Richter.
fotografia satellitare fornita da RapidEye AG

Rimane il divieto di pesca, nonché di navigazione nel raggio di 4 miglia nautiche (quasi 7 chilometri e mezzo) intorno alla Punta della Restinga. Anche per il traffico aereo è stata stabilita una zona di esclusione di 5 miglia nautiche (poco più di 9 chilometri), salvo per i mezzi militari e quelli dei servizi di emergenza.

 Le possibili fasi della eruzione sono 4 (attualmente si è alla prima):
  1. la lava affiora alla superficie, formando bolle di gas visibili fin dalla costa
  2. a mano a mano, la lava fuoruscita fa innalzare un cono vulcanico sottomarino: se questo raggiungesse i 100 metri di profondità (attualmente è a 150), potrebbe proiettare fino a circa 500 di altezza una colonna di vapore acqueo contenente anche materiale magmatico che ricadendo potrebbe causare danni locali. A questo punto gli abitanti della zona verrebbero nuovamente evacuati, si calcola di poter avere circa 7 ore di tempo prima della successiva fase.
  3. Se e quando l'eruzione raggiungesse i 60 metri sotto la superficie dell'Oceano, si avrebbero le pericolose esplosioni surtseyane, estremamente violente (ricordate il Krakatoa?) che proietterebbero anche a vari chilometri di distanza ceneri e materiale magmatico. La popolazione in questa fase dovrebbe essere già al sicuro alla maggior distanza possibile (ricordo che l'isola è piccola). Anche il traffico aereo dovrebbe fermarsi.
  4. Nella quarta fase il cono vulcanico potrebbe crescere fino a formare una piccola isola (o penisola, nel caso sia molto vicino alla costa: nel 1971 il vulcano Teneguía sorse a prolungamento della punta sud dell'isola de La Palma).

E se si formasse un'isola, quale sarebbe il suo status giuridico?
Esiste, nata col Diritto Romano, la normativa detta “Insula in flumine nata”, che contempla la possibilità che quest'isola si elevi dalle acque a poca distanza dalla costa: in questo caso sarebbe de jure parte delle Isole Canarie, e ricadrebbe probabilmente sotto la giurisdizione del Comune del Pinar, di cui La Restinga è una frazione (El Pinar è il più recente Comune di Spagna).
Nel caso invece sorgesse a maggior distanza, rientrerebbe probabilmente comunque nelle acque territoriali di Spagna. Questo potrebbe creare un conflitto internazionale con il Marocco, che rivendica la sovranità sulle Canarie e sulle sue acque territoriali. Come no, per i soliti motivi: c'è un giacimento di petrolio al largo delle isole di Fuerteventura e Lanzarote (che, ricordo, è a soli 100 Km. dalla costa del Marocco) su cui vorrebbe avere il diritto di sfruttamento...
Se invece (ma non sembra questo il caso) l'isola/vulcano sorgesse fuori delle acque territoriali, cioè in acque internazionali, non ricadrebbe sotto alcuna giurisdizione.


Ultimissime del 18 ottobre
Si sta ancora valutando la possibilità di rientro degli abitanti a La Restinga, per le forti esalazioni di zolfo, che pur non essendo tossiche sono sgradevoli.
Nel frattempo le imbarcazioni del porto de La Restinga sono state trasferite al porto de La Estaca, più a nord.
È stato riaperto, a tempo parziale e limitatamente ad alcune categorie di veicoli, il tunnel de Los Roquillos che era stato chiuso per pericolo di crolli a causa dei terremoti.
Continuano i piccoli sismi in Canarias. Oltre che nel Hierro, ieri se ne è avuto uno di meno di 2 gradi di magnitudine, nell'ovest di Tenerife.



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