sabato 30 giugno 2012

Ritorno!


alla stazione Centrale di Milano passo ogni anno un bel po' di tempo 


Giovedì sera (be', quasi notte...) sono ritornata a casa.
Un breve resoconto del mio viaggio in Italia.

l'aereo Madrid-Malpensa

Partita il 14 mattina sono atterrata a Malpensa nel pomeriggio (tappa a Madrid).
Diversamente da quanto raccontato in altri post, non ho preso la “navetta” Malpensa Express, ma ho voluto provare la linea di autobus sostitutiva del treno normale: dopo un bel giro per la campagna e due fermate in altrettanti paesini, siamo arrivati a Busto Arsizio FN, però, saputo che la corsa arrivava fino la stazione FS di Busto per poi proseguire, ho deciso di provare una nuova alternativa alla solita chiamata al tassista di fiducia (all'inizio di un viaggio, sia pure dopo ore di volo, sono pimpante e piena di energia se non altro mentale e in ogni circostanza mi piace esplorare): pertanto, scesa alla stazione FS, ho poi preso il treno suburbano per Legnano, dove alla fine mi sono arresa (avevo la valigia e un altro piccolo trolley...) e ho preso un tassì fino a casa. Normalmente il tragitto dalla stazione a casa lo percorro a piedi in una ventina di minuti, però non con tanti bagagli...

Il giorno successivo ho dovuto organizzarmi per poter avere connessione internet, nonché definire la suddivisione dei miei impegni nei pochi giorni disponibili.

Steve
Non sto a raccontarvi della parte “familiare”, vi dirò solo che il martedì ho potuto conoscere in persona uno dei miei più cari amici di Facebook, che normalmente vive in Jamaica ma per una fortunata coincidenza in quei giorni era (credo sia tuttora) in Italia. È stato veramente carino, si è sobbarcato tre ore di viaggio all'andata e altrettante al ritorno, in una delle giornate più calde del mese, solo per conoscermi! Ci siamo incontrati a Milano, ma dato il già citato caldo atroce siamo riusciti solo a fare un salto fino al Duomo e in Galleria.

Il giorno dopo, l'atteso incontro con Juhan di cui ho già parlato nel post Halfway: anche lui si è sacrificato con ore e ore di viaggio, gliene sono veramente grata. Spero che questo rinforzi ancor più la nostra amicizia, ormai di “vecchia” data (battibeccavamo già più di due anni fa nei commenti a blog altrui...). 

Poi, di nuovo, alcuni giorni dedicati ai familiari e a pratiche burocratiche, e quasi sul finire del mio soggiorno la conoscenza con la simpatica Patrizia, di cui ho parlato in Incontri ravvicinati.

Poi purtroppo è arrivato il momento di congedarmi dall'Italia, senza aver potuto conoscere altri amici.
Mi è dispiaciuto di non aver avuto modo di andare a Genova, dove risiede uno di loro, mentre altri amici della zona, pur distando da Milano non più di mezz'ora, non han trovato il tempo per venire a conoscermi. 
È interessante osservare come le circostanze della vita permettano, in Facebook come nella vita reale, di arrivare col tempo a riconoscere e a distinguere gli Amici dagli “amici”: e non sempre si tratta di conoscersi di persona, a volte la differenza è rappresentata dall'empatia dimostrata, pur da lontano, quando più se ne sente la necessità.

Ieri ho potuto finalmente “riabbracciare” metaforicamente le mie amate piante, un po' abbattute dal caldo, e da oggi sono rientrata nella normale routine.
mio marito mi aveva annunciato la nascita di questi piccoli kiwi:  “siamo nonni!” mi ha detto mercoledì  (lo so, siamo matti)

le noci, per la prima volta al punto giusto per l'epoca 








Regione Alpina


Io volevo avvisare la nostra amica Spiessli, davvero.
Poi il caldo, l'Alzheimer e il solito tran-tran me ne sono dimenticato. Cioè ho lasciato passare la scadenza e ormai è fatta.

Pensare che avevo l'appunto, questo:


Niente, ormai è fatta, tel chi!


Non ho ancora acceso la radio e neanche aperto qualche sito di giornale, tanto dice tutto la voce della verità


Eh! son cose...
(Bruna pare abbia fatto in tempo a fuggire)


giovedì 28 giugno 2012

NONNI

Non ricordo più da dove sono partita per tirare fuori questo post, perchè a me capita così, leggo una parola o vedo un'immagine e la mia mente parte e va a fare i suoi viaggi, i suoi ragionamenti, le sue teorie e poi torna, ma il più delle volte torna con solo la metà o addirittura un quarto di tutto quello cha ha raccolto in giro...non so se è solo distrazione o qualcosa di più serio, ma preferisco non farmi domande: anche perchè tanto dimenticherei le risposte!!



Bando ad inutili diquisizioni, ed ai soggetti di post futuri: oggi vorrei parlare dei NONNI.



Chi come me ha avuto la fortuna di conoscere i propri nonni sa che enorme preziosità siano!


Ho dei ricordi tenerissimi legati a loro, tranne che per mia nonna materna, (la nonna Marianna) la quale era molto e gravemente malata ed io troppo piccola per capire cosa succedeva, ma a compensare questi tristi ricordi ci sono quelli gioiosi legati a mio nonno materno (il nonno Luigi), il quale veniva tutte le domeniche a pranzo, e ci portava sempre le caramelle mou ed il Fruttolo (non so se esattamente quello o qualcosa di simile: qualche annetto da allora è passato!).
Se mi concentro bene posso ancora sentire l'odore del suo dopobarba e ricordarmi la sua magrezza, il suo volto scavato, il suo sorriso sotto i baffi e gli occhiali di metallo dorato che non nascondevano i suoi occhi gioiosi ed il suo dolcissimo modo di diminuire il mio nome: ELA mi chiamava, e dopo di lui nessun atro. Di lui ricordo anche la sua gatta siamese: una gatta più selvatica di quella GIURO non l'ho mai vista!

Purtroppo anche lui se n'è andato troppo presto, mentre noi piccoli eravamo al mare dagli altri nonni.
I nonni paterni vivevano in Sicilia, e noi invece a Torino, quindi potevamo solo sentirli al telefono di tanto in tanto e vederli una volta all'anno nel mese di agosto.



Mi ricordo il nonno (Nele, diminuitivo di Emanuele) come un signore magro ed alto, sempre vestito con completi di giacca e pantaloni grigi, i capelli mossi pettinati all'indietro intrisi di "Brillantina". Un vero amante degli oggetti antichi, un po' per passione ed un po' per lavoro, per questo infatti la sua casa ne era piena.
Ho l'immagine di me seduta sulle sue ginocchia per fare il "cavallino". Mi ricordo i lunghi discorsi che faceva con mio padre, seduti sul balcone su quelle sedie sdraio fatte di tubicini di gomma intrecciati, in una lingua che per me era incomprensibile, ma che poi col tempo ho imparato a capire ed apprezzare.
Poi purtroppo, come è ovvio che sia, se n'è andato anche lui, ed ho stampato nella mente, come fosse ieri, l'immagine del suo corpo immobile adagiato su di un letto in salotto: non so se è un'usanza del sud, ma intorno a lui, che era posto in centro alla stanza, c'erano tante persone: vicini di casa, parenti ed amici, seduti su sedie che non appartenevano a quella casa, anzi, a volte qualcuno arrivava con la sua sedia, porgeva le condoglianze e si trovava un posticino dove sedersi e stare in silenzio oppure piangere oppure pregare.
Io ero piccola, forse non esageratamente, ma non avevo più di 10 anni e ricordo di essermi seduta molto vicina a lui e di essermi quasi messa a ridere per la situazione irreale che stavo vivendo: sia chiaro, non perchè non fossi dispiaciuta che mio nonno fosse morto, questo era ovvio, ma non mi sembrava vera quella situazione!

Poi la cosa che ancora oggi ricordo di quel giorno con un retrogusto un pò amaro è stato un commento di qualche mio parente riferito alla signora TAL DE' TALI, la quale piangeva disperata non perchè fosse dispiaciuta per il nonno ma perchè MISCHINA (meschina n.d.r.) era appena stata lasciata dal marito!

Poi c'era lei, la nonna (Concetta) una donnina piccola di statura ma cicciottella, con un pochino di gobba, i capelli crespi, il rumore del passo trascinato con ai piedi le ciabatte di panno ed il volto sempre sorridente. Aveva sempre lo smalto rosso sulle unghie ed il rossetto, a volte vermiglio a volte marrone, ma ce l'aveva sempre, appena sveglia la mattina, dopo la toeletta si passava sempre quello che lei chiamava "colorito" sulle labbra, e le guance poi erano sempre truccate di rosa, "perchè" diceva "una signorina deve sempre essere in ordine" e mi sgridava quando per pigrizia non pettinavo i capelli!
Di lei, forse perchè è stata quella che ha vissuto di più, e che quindi ho potuto vedere anche in età un più adulta, ho dei ricordi divertentissimi: mi ricordo che abbracciandola io ed i miei fratelli più piccoli le dicevamo "nonna fatti toccare la gobba che mi porti fortuna" per poi scappare con lei che ci rincorreva, o che perlomeno cercava di rincorrerci, perchè tra che aveva le gambe appesantite e che rideva non riusciva mai a prenderci!!!
Oppure quando il medico le aveva vietato i fritti e le si faceva passare da me le melanzane impanate e se le metteva in mezzo al pane che teneva sulle gambe facendo finta di nulla e poi mi faceva l'occhiolino.
L'ho vista per l'ultima volta quando avevo 22/23 anni, durante un viaggio lungo un solo fine settimana intrapreso con mia madre apposta per andarla a trovare, ho potuto così passarle ancora per l'ultima volta di nascosto una melanzana fritta e prenderla in giro per la gobba.
Ancora oggi, quando ci penso mi manca! Quando qualche anno fa, in occasione del mio matrimonio sono andata in Sicilia per portare gli inviti ai vari parenti, ho sentito il vuoto che c'era nella sua vecchia casa che era rimasta identica a come la ricordavo e nonostante fosse abitata dalle mie due zie...


Dopo i miei quattro nonni naturali sono stata adottata poi da una coppia di amici di mia madre, nonché padrino e madrina di una mia sorella: tra noi non c'era nessun legame di sangue, ma li ho vissuti come dei veri e propri nonni.
Arnaldo e Pina si chiamavano, erano una coppia straordinaria! Per farvi capire io li ho in mente come fosse ieri, e quando penso a loro mi ricordo di due signori che vestivano e parlavano esattamente come negli anni '60: avete presente il film "Ritorno al futuro"? Ecco mi sembrava che fossero stati scaraventati  negli anni '90 ma direttamente dagli anni '60. Entrambi avevano un particolarissimo timbro di voce. Lui era un omone alto e grosso, e lei aveva un adorabile accento napoletano.
Erano stupendi i pomeriggi passati nella loro casa nel centro di Torino, arredata ovviamente anni '60.
Lui era un ex deportato di un lager nazista e quindi mi raccontava di molte delle sue avventure e di come quell'esperienza non gli desse tregua, tanto da non lasciargli dormire sonni sereni. Amava leggere e la buona musica. Passioni che cercava d'infondermi in maniera gentile: tengo ancora gelosamente (soprattutto al riparo dagli attacchi a tradimento dei miei tre cuccioli, pelosi e non) un'edizione, naturalmente originale degli anni '60 di una raccolta di Hemingway con dedica di Arnaldo a me: "Alla cara e simpatica Emanuela, appassionata cultrice di buone letture. Con affetto. Arnaldo - Natale 1991".



Lei amava il caffè, gli abiti e chiacchierare! Quanto chiacchierava! Era un'ex segretaria, sì, proprio quelle classiche segretarie che si vedono nei film anni '60 che schiacciano mille bottoni per passare le telefonate, ecco proprio così!


Con loro ho passato anche la mia prima vacanza da sola. Una settimana in montagna: ricordo con vero piacere le lunghe passeggiate per andare in paese, raccogliendo more e mangiando mirtilli enormi!
Non eravamo parenti, me per me erano parte integrante della mia vita!
In seguito, parecchi anni dopo, sono stata adottata ancora da latri nonni: quelli materni di mio marito, nonna Antonia e nonno Pippo.
Due nonnini sardi.
Adorabile lei per la sue dolcezza ed il suo prodigarsi sempre per gli altri e divertentissimo lui col suo caratteraccio e le sue frasi "colorite" in dialetto!
A detta di mio marito, che ancora oggi ne parla con gli occhi illuminati di gioia ed un velo di tristezza, la sua nonna era l'unica "vera donna" al mondo; quando vuole prendermi in giro mi dice "non ci sono più le donne  di una volta come la mia nonnina, lei si che sapeva cucinare, lavare, stare dietro a tutto con ineccepibile perfezione! Si dava persino il bianco in casa da sola!"
Forse mio marito esagera, però in effetti per come mi parlano di lei altre persone e per quel poco che l'ho conosciuta, posso dire che era proprio una donna, anzi, una nonna Speciale!



Il nonno era un vero personaggio, ad ottant'anni suonati si faceva rispettare da chiunque, non si teneva dentro nulla: come si dice... non le mandava a dire!
Era sdentatello e quindi masticava in modo particolare, tanto che faceva muovere persino il naso. Mia figlia si divertiva un mondo ad imitarlo!
Era divertentissimo, ed a suo modo affettuoso soprattutto verso i ...oh mamma come si dice??? Bisnipoti????


Ci ha lasciati da pochi mesi, e la mia bimba, quando vede una stella dice che è nonno Pippo, che ci guarda da lassù!


In ultimo, ma ovviamente non per importanza, vorrei parlare dei nonni dei miei due piccini. I miei genitori, nonna Rosa e nonno Nino ed i genitori di mio marito nonna Pina e nonno Carmelo.
Tutti e quattro molto diversi fra loro, vuoi un po' per trascorsi di vita vissuta, vuoi un po' per educazione, vuoi un po' per età e vuoi molto per carattere, ma tutti e quattro coccolano e viziano i miei bimbi a più non posso; tanto che loro, come è naturale che sia, li adorano.
La più grandina coglie le particolarità di ognuno e si diverte ad imitarne il tono della parlata o a ripetere le frasi che sente dire loro più spesso. Il più piccolo invece, essendo ancora troppo piccolo per dire frasi compiute si limita a chiamare tutti "nonnu" facendo ovviamente e letteralmente sciogliere dall'emozione il nonno di turno!
E' una lotta ogni volta che andiamo a trovare i nonni: nessuno dei due piccoli vuole mai andarsene!

Spero proprio che anche i miei figli possano, tra MOOOOOOOOOOLTISSIMI ANNI ripensare ai loro nonni proprio come io sto facendo ora con i miei, ricordando i momenti più belli e vivendo con l'esperienza e le passioni che essi gli hanno trasmesso; ma che per ora possano ancora godere MOOOOOOOOOOOLTISSIMI ANNI del bene e dell'amore che solo un nonno è capace di dare!
Chissà se io e mio marito (sempre tra molti anni) avremo la fortuna di diventare nonni per poter a nostra volta trasmette la nostra esperienza di vita e le nostre passioni anche ai nostri nipotini e per poter, tra le altre cose, raccontare loro di quando nonna Manu Cinci scriveva su di un blog.......








Al tempo!

OK, il titolo non c'entra niente, non mi è venuto niente di meglio, sapete il caldo, l'Alzheimer...


In questi giorni c'è un grosso colossale evento per tutti i geek e nerd e affini dell'intero pianeta. È il Google I/O 2012 in svolgimento a San Francisco, la città più geek che ci sia; avete presente Piubès? ecco tutto diverso, tutto nèh!

Qualcuno dei blogger che seguo c'è andato, qualcuno abita là o nei dintorni: fortunati. Ma io un'idea me la sono fatta, da qui, senza nemmeno collegarmi in streaming. C'è il liveblogging del dottor Bl@ster.


Tosto l'Alessio! (domanda OT: ma il nome "Alessio" omen? Viene da chiederselo perché recentemente ho parlato di un altro Alessio, Alexintos e poi c'è anche al3hex).

Tutto molto bello (mooi), fantastico (phantastyko), chi l'avrebbe mai immaginato ancora poco tempo fa!


Anche se sono proprio queste cose che mi fanno sentire vecchio. Il mio 'puter è un desktop, vecchio di ormai cinque anni, lo schermo non è panoramico e, per gli standard attuali, piccolino. Il cellulare è minimale e lo tengo quasi sempre spento. Non uso tablet, ho il kindle non touch per leggere i PDF quando sono lontano dal PC (prossimamente ne parlo, forse) e basta.

Ma sono contento che il mondo vada avanti, anche se non è più tutto per me. Sì, questo in polemica con tutti quelli che continuano a rimpiangere le cose e la vita di una volta.


Viviamo nel futuro. Non vi basta Google per convincervi? Ho un'altra prova schiacciante, definitiva. Viene da Doc Emmett Brown, eccola:



mercoledì 27 giugno 2012

Una nuova sorgente

Il mondo sta cambiando, oggi dietro casa ho trovato una sorgente nuova di pakka, eccola


Sarà per via del terremoto dell'Emilia?
O ci sono di mezzo gli UFO?
O i Maya; sai è quasi ora, se non si sbrigano ci chiediamo i danni, galattici o no.

No, è la tubazione per irrigare il mais, si rarà rotta o forse è solo un giunto che perde, quest'autunno si mette a posto, dai.

Sicuro che non è il terremoto, gli UFO o i Maya?
Sì, sicurissimo, ecco lo sbocco


E c'è anche il trattorino, vedi, tutto OK.

Ma senti il tubo è lì da diversi anni e non ci sono mai stati problemi. Poi oggi, improvvisamente, ... ecco!
Sicuro che non è il terremoto? 
Ogli UFO?
O i Maya?



martedì 26 giugno 2012

Incontri ravvicinati

Da qualche giorno non ci facciamo proprio mancare nulla, noi del Tamburo! Incontri con gente stupenda, regali...  (vd. i post dell'ultima settimana)
Juhan, che ha ricevuto da Spiessli il bellissimissimo coltellino sguizzero e vagonate di cioccolatini, io che ho ricevuto un libro divertentissimo da Juhan (letto in un fiato, ho iniziato la prosecuzione), e poi incontri, risate...

Ho già parlato del mio incontro con Juhan.

Oggi invece ho conosciuto "dal vivo" un'altra amica, che già sapevo simpaticissima, ma che è riuscita a stupirmi con una simpatia ancora maggiore di quella prevista...
Parlo della vulcanica Patrizia, sapete, di "Pikaia, il portale Italiano dell'evoluzione". Dovete assolutamente visitare il suo blog Evolve or die, soprattutto se siete darwinisti. Devo dire che anche la sua mamma è simpaticissima, temo anzi di esseremi lasciata portare dalle chiacchiere e di aver "piantato le tende" un po' troppo a lungo in casa loro... sono state gentili a non cacciarmi via!


Insomma, ho sì trascurato un po' il Tamburo, ma in cambio mi sono arricchita di esperienze personali. E poi, cosa avrei mai potuto fare dalla mia ultratecnologica postazione informatica?


Dài, sono scusata, no? Certo che basta che mi volti un attimo da un'altra parte, ed ecco che mi sfuggono i conteggi,  abbiamo superato le 40.000 visualizzazioni  senza che me ne rendessi conto...

Ma presto ritornerò, e ne ho di cose da raccontare!

A presto... (non è una promessa, è una minaccia!)


Juhan Cutel

Oggi ringraziamento, in ritardo, dell'amica Spiessli. Ricordate il post I blogger sono speciali?

Lì ci sono le foto dei cioccolatini di Spiessli e un pacchetto mysteriuoso assay, quello con la moneta d'oro (non so se una sterlina o una ghinea). Ecco quello!
Io sono un tantino lento di comprendonio ma in certi casi anche fortunato: avevo aperto prima il pacchetto più grosso, ce ne sono di più, sempre domandandomi perché due.

Adesso vi faccio vedere il perché, eccolo:



Uau! Wow! Uela!!!11
Eh, sì!

E pensare che io avevo pensato che quel pomeriggio avrei avuto tempo per passare a comprare un regalino, anzi mi ero fatto tutto un piano, ce l'ho ancora tutto qui.
Poi invece niente, siamo rimasti a chiacchierare, anche perché ci ha raggiunti Jane Pancrazia Cole. Uno potrebbe pensare di dare la colpa a Jane, se non fosse che, per come conosco Jane, sarebbe una pessima idea. Anche perché non è vero e Jane è ganzaTM. Spero di rimediare in futuro. Se ce ne sarà l'ucassiun.

Per intanto il dono mi riempie di gioia e poi ci sono due effetti collaterali meravigliosi: 1) tutti quei segni più mi invogliano a pensare positivo e, antrettanto fondamentale 2) mi sento come il protagonista della famosa filastrocca.

Come sarebbe a dire "quale"? Ne ho parlato a novembre qui: Filastrocche, ecco le mie.

Ecco lì c'è Giuanin Cutel, oggi io sono Juhan Cutel. Ma il lupo può stare tranquillo: non lo scuoierei mai e poi mai, roba che mi sporca tutto il mio coltellino bellissimissimo. E poi mi farebbe senso (s-giai). E non ne sarei comunque capace.

lunedì 25 giugno 2012

Grano

Da noi solo mais, quasi solo mais ma poi capita come qui nella Merica (sì così, non è un errore) che ti trovi i pioppeti e un campo di grano maturo, da fotografare che a giorni lo mietono.
Certo non è granché, mal contato un paio di giornate (che poi è praticamente come un paio di acri, questi americani (si così, non è un errore), anzi i romani, i latini, quelli di una volta).
Comunque per chi vuole le cose precise la giornata piemontese è di 3810.4 m2. Si suddivide in 100 tavole. L'acro è di 4046.9 m2, cioè un 6% più grande.


Visto che non ho citato il poeta che dice
Che ne sai tu di un campo di grano?
anche perché a me sta sugli zebedei che poi vada con
capire tu non puoi, tu chiamele se vuoi emozzzioniii
(vale anche la dizione "emosssioniii")
dove più che poesia sembra teologia. Caro il mio Mogolbattisti se vuoi te la faccio lunga così che ti addormenti.

Ma cosa hanno in mente questi due?

OK, torna soddisfatto, prepararsi per le congratulazioni.

domenica 24 giugno 2012

L'alèia

Uh! chissà cos'è questa roba qua?
Niente paura è il viale alberato che si trova a volte all'accesso delle vecchie cascine più belle, come questa



Gli alberi sono tigli, belli e vietati da noi perché, secondo Nonna, fanno venire il mal di testa. Allergia? Forse.

Certo i loro fiori, noi manco li vediamo ma ne sentiamo il profumo, piacciono alle api. In questi giorni bottinano alla grande con un ronzio da non credere. Poi in basso ci sono i grilli ma solo in sottofondo e non con il sole.

E pensa te che questi alberi sono gli stessi fotografati a metà gennaio, qui nella seconda foto!



Adesso faccio il professore di lingue comparate, dai è un gioco.

Intanto non so se sia giusto leia o aleia: viene sempre pronunciata con l'articolo e quindi il suono è lo stesso. Come il miele: sarà mel o amel?
Quel che mi fa propendere (propendere, dimmi te che parola ti tiro fuori, mi autostupisco!) per la A iniziale è la presenza di allée in francese e alley in inglese. In realtà alley vuol dire vicolo ma forse in origine... boh, chissà.

Invece il francese mi ha fatto tribulare 'na frisa anzichenò!
Me la ricordavo giusta, quando ci sono 2 E finali l'accento è quello (almeno dovrebbe, probabilmente) e poi si googla senza accenti. Ma esce fuori andata, giustamente.

Ma niente panico, come dice anche la Guida Galattica. Girando un po' su Wikipedia francese sono arrivato qui: Île aux Cygnes (Paris).

E pensa te che questa pagina, più sintetica, c'è anche in italiano.
A proposito in italiano si dice viale alberato o c'è un'altra parola?

Come farei senza il Web? Il mondo sarebbe meno bello.

sabato 23 giugno 2012

Con Twitter si scoprono un sacco di cose

Quando questo blog era giovane ogni tanto pubblicavo i tweet che più mi piacevano. Allora c'ero solo io come autore e il blog era visitato da pochissimi conoscenti, poche visite al giorno...
Sto parlando di tanto tempo fa, è passato quasi un anno!

Oggi, stanchissimo, non pensavo di postare ma poi ho visto questo
vero. E bellissima citazione, autoritaria nel suo genere. Alessio è un geek tosto che seguo da tempo ma non è dei geek che voglio parlarvi, se volete li trovate sul mio profilo. No oggi cazzeggio, e allora ecco un altro cinguettio di Alessio

Alessio lo trovate qui.

Ma eccone qualcun altro, solo un assaggino per invogliarvi, uno stuzzichino.
Una twittatrice scatenata è Maghetta Giulia

Da lei potete aspettarvi l'inaspettabile, è iperuranica.

Naturalmente non può mancare un'amica di Giulia, la nostra Spiessli che qui si chiama ZetaElle.

Ma ci sono anche altri, per esempio Peppe Liberti.

C'è il nostro Paolo Pascucci.

Io da piccolo volevo fare il calciatore o l'astronauta ma anche lo scienziato: avete presente Emmett Brown, quello di Ritorno al Futuro?

OK, non quello ma uno che twitta su qualcosa di simile al mestiere dei miei sogni è Marco Delmastro.
Un modello anche come divulgatore.


Poi naturalmente ci sono anch'io.



Ricordate però che non sempre quello che si legge è vero, ecco:


si riferisce a Fèisbukk ma vale per tutto il Web (cit. A. Einstein).