venerdì 8 febbraio 2013

Intervista a Karl Marx. Seconda parte.

Benvenuto signor Karl, la stavamo aspettando. Finalmente possiamo continuare l'intervista lasciata in sospeso per via del pranzo e di sua moglie. Se l'altra volta abbiamo parlato della sua vita, oggi discutiamo del suo pensiero. Le faccio una sola raccomandazione, parli in modo chiaro e semplice. Ah un'altra cosa, ma lei è marxista?

Perchè, Gesù Cristo era cristiano? Evidentemente no. Come Gesù non era un cristiano, allo stesso modo io non sono un marxista. Chiaro?

Non volevo urtare la sua sensibilità. La mia era solo curiosità. Ma se non accetta la definizione di marxista, di sicuro non le dispiace quella di filosofo...

Si, sono un filosofo, ma anche un economista, storico e sociologo.

Bene. Chi è per lei il filosofo? O meglio, qual è il compito del filosofo?

Per me il compito del filosofo è quello di interpretare il mondo.

Ah, non creare sistemi di pensieri, ma interpretare il mondo...

Si, ma interpretare il mondo non basta. Bisogna anche cambiarlo!

Ecco perchè lei non è solo filosofo, ma anche economista, storico, sociologo...

Diciamo di si.

Ma perchè si dice in giro che lei è un materialista storico? Cosa intende con questa espressione?

Ma ti rendi conto cosa mi stai chiedendo? Per rispondere a questa domanda dovrei fare tutta una serie di precisazioni...

E le faccia...sinteticamente, ovvio!

Per me sono i rapporti materiali a determinare il nostro pensiero... Forse dovrei citare Hegel...

E lo citi! Non si faccia problemi...Siamo sul Tamburo Riparato noi!!! Mica sul tamburo nuovo di zecca...

Hegel risolve l'evoluzione storica, il progredire della storia parlando di una tensione tra opposti. Dallo scontro tra una tesi e un'antitesi si arriva necessariamente a una sintesi, che diventa una nuova tesi cui vi si oppone una nuova antitesi per arrivare ad una nuova sintesi. Hai presente la spirale? Ad ogni scontro tra tesi ed antitesi si sale di livello. Ogni nuova sintesi si pone ad un livello superiore, su un gradino più alto. Ci siamo fin qui?

Pare di sì... che poi anche il suo pensiero si sviluppa secondo questa metodologia....

In parte. E' la forza che spinge questo processo ad essere diversa...Mentre per Hegel il carburante che alimenta il processo è rappresentato dal pensiero, dallo spirito del mondo, per me è qualcosa di diverso..

Vuole dire che la molla dello sviluppo storico è diversa....

Si, proprio così. Sono i rapporti materiali (economici) nella società a muovere la storia, ecco. E non lo spirito, come voleva intedere Hegel..

Mi scusi Karl, il discoro fila, ma che me ne faccio? Ancora non ho colto il risvolto pratico del suo dire...

Insomma, non è lo spirito a determinare i mutamenti materiali, ma l'esatto contrario.

Posso fingere di aver capito?

Ti confesso che alcune volte neanche io so quello che dico. Non dirlo a nessuno eh!

Andiamo avanti...

Questi rapporti materiali costituiscono la struttura della società; mentre il modo di pensare, la religione, l'arte, la filosofia, la morale e compagnia bella ne sono la sovrastruttura.

Insomma, struttura e sovrastruttura. Si offende se le dico che è pesante?

Nel senso che sono grosso?

No, le avevo chiesto di essere il più chiaro possibile e di parlare semplice semplice... Dai, non mi faccia fare brutta figura...

Allora potrei dire che sono anche un materialista dialettico...

Ora tutto è più chiaro...Se continua così, Anche Juhan si incavolerà...Si, Juhan, quello della padagna...Dai, ci faccia capire, per favore! Sia più rivoluzionario!!

E va bene!!! Tutta la storia è storia di lotta di classe. Una lotta dura il cui scopo è quello di decidere chi possiederà i mezzi di produzione. E sarà la classe dominante a dire ciò che è giusto e sbagliato. Capisci ora? Chi possiede i mezzi di produzione, e fino a quando li possiederà, è padrone del mondo.

Ma chi possiede i mezzi di produzione mica è fesso che li molla...

E secondo te a cosa servono le rivoluzioni?

Mi sta dicendo che la struttura della società è una lotta di classe e che la sovrastuttura altro non è che il modo in cui vede il mondo la classe dominante?

Si e no. Ti sto dicendo che chi possiede i mezzi di produzione imporrà il suo modo di vedere le cose a chi tali mezzi non possiede. Ti sto dicendo che chi possiede i mezzi di produzione avrà in mano la stampa, i telegiornali... ed imporrà la sua versione dei fatti, ti venderà i suoi prodotti a colpi di pubblicità, creerà falsi bisogni, ti distoglierà dai problemi reali imbottendoti di psicofarmaci e telenovele..

E la religione? Diceva che anche la religione è una sovrastruttura, cioè un riflesso della struttura sociale...

Certo! E' proprio così. La religione è il sospiro della creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore. Essa è l'oppio dei popoli. Non è un invenzione dei preti, quanto piuttosto l'opera di un'umanità sofferente e oppressa, costretta a cercare consolazione nel mondo immaginario della fede. Capisci cosa intendo quando dico che non è più sufficiente interpretare il mondo? Ora bisogna anche trasformarlo! Le illusioni non svaniscono se non eliminiamo le situazioni che le hanno create.

Senta Karl, diciamo che qualcosina l'ho capita, ma la prossima volta la voglio più preparata! Si, la prossima volta...Ancora ci sono tante cosa da raccontare e, forse, anche da chiarire...

P.S. La prima parte dell'intervista la potete trovare qui.

6 commenti:

  1. Io penso che Bit3Lux è tosto anche quando non parla di informatica, 'puters, Linux, Bash e shells varie.
    È una mia scoperta, ne vado fiero. E il Tamburo ci guadagna!

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  2. Signor Marx, mi tolga un dubbio.
    Lei ha detto: "Ti sto dicendo che chi possiede i mezzi di produzione imporrà il suo modo di vedere le cose a chi tali mezzi non possiede."
    Quali mezzi di produzione materiale ha Sua Santità Benedetto Decimosesto, Papa di Santa Romana Chiesa?
    Grazie e mi scusi di averla disturbata nel suo eterno riposo.

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    1. Per Marx non è Dio a creare l'uomo, ma esattamente il contrario. E lo crea in base ai propri bisogni. L'uomo oppresso, alienato trasferisce in questa entità astratta tutti i suoi bisogni...alienandosi ulteriormente.
      Feuerbach avrebbe detto che Dio è una lacrima dell'uomo. In questo senso la religione è l'oppio dei popoli. In questo senso è una sovrastruttura, cioè un riflesso della struttura sociale. E dato che la religione è un riflesso, un modo di essere della struttura sociale, bisogna trasformare la società, renderla più umana possibile. E in una società umana non sarà più necessario proiettare bisogni in entità astratte, l'uomo smette di piangere...Poi certo, finchè ci sarà proiezione, ci sarà sempre qualcuno che questa proiezione la dovrà gestire... :))
      Ah, Karl ha accettato le sue scuse! :D

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  3. Ciò non toglie che il Papa, i Rabbini, gli Imam, i Dalai Lama ecc.ecc. detengano un potere che non deriva dal possesso dei mezzi di produzione, sovrastruttura o no.
    Lo stesso Marx non deteneva mezzi di produzione quando cambiò la storia del mondo con le sue idee.
    Quindi, a mio modesto avviso, qui Marx è stato eccessivo una prima volta. Poi vedremo.
    Salutami Carletto.

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    1. Mettiamola così, per Marx la religione è uno degli strumenti in mano alla classe dominante per controllare le masse. Il potere del papa e degli altri capi non deriva direttamente dal possesso dei mezzi di produzione. Ma se ci pensiamo, il loro potere è funzionale allo scopo che la classe dominante vuole realizzare, cioè accrescere il capitale. Se ad un operaio che deve stare 9 ore chiuso in una fabbrica gli dico che i suoi sacrifici saranno ricompensati in qualche modo, non sulla terra ma nell'alto dei cieli...la vita diventa in qualche modo più sopportabile. Per quanto riguarda le idee di Marx, devo ammettere che sono state fallimentari...ma di questo ne parleremo nella prossima intervista. :))

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