mercoledì 21 agosto 2013

Io e il computer, allora

Questo post è la continuazione di "Ma tu cosa facevi con il computer?" che interessa tanto almeno una persona (me). Anche perché avevo lasciato in sospeso il racconto dei linguaggi di programmazione. Oggi continuo, tenete sempre presente il monito di John.

Oltre ai due linguaggi principali, Fortran e Cobol (e trascurando per adesso il Lisp che avrà un post tutto suo) ne sorsero quasi subito molti altri, a volte con grandi ambizioni generalistiche e totalizzanti (PL/I) ma spesso per ambiti molto più specifici. Per esempio una mia collega di quando ero giovane usava solo RPG, solo quello e divideva il mondo in RPGisti e tutto-il-resto, me compreso.

In realtà quelli importanti di cui voglio parlare sono due: Basic e Algol.

Nel 1964 John G. Kemeny e Thomas E. Kurtz progettarono il BASIC (Beginner's All-purpose Symbolic Instruction Code) indirizzato agli studenti dell'università dove insegnavano. Il Basic ha alcune caratteristiche interessanti:
  • è una semplificazione del Fortran;
  • è interpretato, il programma viene eseguito direttamente dal codice, una riga alla volta, niente compilazione; questo ne rende molto più facile la modifica.

Il Basic originale era molto diverso da quelli attuali (oggi domina il VisualBasic di Micro$oft, solo per Windows):
  • ogni riga inizia con un'etichetta numerica, questo per facilitare le modifiche perché le righe vengono ordinate secondo l'etichetta e non per l'ordine di inserimento;
  • tutte le variabili sono globali;
  • esiste uno stretto collegamento con il sistema operativo (OS).
Queste caratteristiche lo rendono fin da subito il linguaggio dominante per i personal computer a partire dai primi all'Apple II al PC IBM. Chi crede particolarmente nel Basic è Bill Gates, il fondatore di Microsoft, azienda che soppianterà presto IBM come dominatrice di tutto il settore informatico. E il basic si evolverà, diventando sempre più strutturato e potente (Quick Basic). Con l'avvento di Windows il Visual Basic (in particolare il VB3) di Alan Cooper sarà un successo mai visto. E in qualche misura continua ancora.

Ma c'è un altro linguaggio importante, Algol, da ALGOrithmic Language.
Nasce nella seconda metà degli anni '50, inizialmente con il nome di IAL (International Algebraic Language). Algol non ha mai sfondato, tranne casi particolari. Però una sua variante eretica Algol-W (W per Wirth) diventerà il Pascal, usato soprattutto in ambito didattico. Almeno fino a quando la Borland commercializzerà il Turbo Pascal e poi il suo successore Delphi (se lo leggi come delfai in Italia siamo due!).
Ma c'è di più: la sintassi e i concetti di Algol saranno ala base dei linguaggi algol-like, come C, Java e quasi tutti. Influenzerà il Fortran (dal '77) e il Basic e, sì, anche il Lisp (ma lì ognuno fa quello che vuole, ne riparlerò, forse).

Ecco adesso il 'puter dice che ho scritto più di 3200 caratteri, mi secca buttarli anche se so che è tutto uno sproloquio basato su ricordi (sì io c'ero). Che faccio? Quasi-quasi lo posto. E se non mi urlate dietro (allora si sarebbe parlato di ukase) capace che continuo.

2 commenti:

  1. Oh, sarò strano io, ma a me questi "racconti" di esperienza 'puteresche piacciono ed interessano. Che poi ci sono sempre cose nuove da scoprire, come ad esempio la piccola cronistoria di Algol/Delphi.
    Su una cosa però ho qualche dubbio: Visual Basic sfondò alla grande, ma non son sicuro che il successo di VB3 sia stato maggiore del VB6 ancora oggi strausato soprattutto per personalizzazioni in ambiente lavorativo, superato oggi (in realtà da qualche anno) da VisualBasic.NET che però ancora non ha fatto breccia in alcuni cuori di "vecchi" programmatori vb6 dipendenti.

    Io comunque continuerebbi con questi "racconputer"

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  2. D'accordo con Marco. Continua, continua!

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