mercoledì 26 febbraio 2014

Certe volte...

Io sono vecchio (auto-cit.). Ma forse certe volte non ho tutti i torti, come ieri, adesso vi racconto tutto per bene come ne sono capace.
Sapete quelle giornate che cominciano diversamente bene, a parte il fatto che dover fare certe cose mi mette ansia, non devo farlo più.
Già sul pullman c'erano tre studentesse di Vinovo che parlavano di scuola: nessuna che seguisse una facoltà non umanistica! E poi, personalmente, se fosse per me "scienza della comunicazione" gli cambierei la prima parola. Subito e obbligatoriamente, con tanto di sanzioni per i trasgressori.


Ma non è questo, c'è parecchio altro.
Arrivo in una grossa organizzazione puntuale (ormai mi capita sempre più spesso) ma appena mi siedo a fianco del mio amico per vedere 'na roba sul suo 'puter (sì, c'è di mezzo Linux) mi viene un blocco allo stomaco, devo bere un goccio d'acqua, mi capita a volte e la colpa ieri era dell'organizzazione di cui sopra (della gestione della rete in particolare).
L'acqua si trova nel bagno, ci sono i lavandini, va benissimo quella ma il mio ospite mi accompagna al piano di sotto dove c'è la macchina distributrice di caffè pessimo, te, altre cose, coca-cola, sprite e (finalmente) acqua gasata e non.
Prezzi molto convenienti, il vantaggio di lavorare in un'organizzazione grande. È uno dei pochi vantaggi in realtà: per esempio se il mio amico non lavorasse lì sarebbe risolto da solo il problema che aveva. Vero che se uno dei tecnici addetti alla rete l'avesse ascoltato per un paio di minuti ... ma non si può pretendere.


Comunque poi tutto bene, anche al pomeriggio. Fino alla fermata del bus, non il (la?) Sadem, no quello GTT: ero con un baldo giovanotto che un paio d'anni fa si è trasferito in una grande città italiana che non è Torino e non nomino per non fare pubblicità. Ebbene il suddetto baldo giovanotto era senza biglietto e quando gliene ho dato uno mi ha chiesto se fosse proprio necessario. Ecco sono vecchio!

Ma i controllori li abbiamo solo noi?

Ma è giovane, a scuola, mi dice, va benissimo, sta finendo la triennale. Avrà tutto il tempo per peggiorare. Forse, non è detto. Anzi mi è già passato. E magari un giorno potrò dire "io quello lo conoscevo fin da piccolo, pensa che il suo papà era mio compagno a scuola, nell'altro millennio", a sarìa 'na sudisfa!

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