mercoledì 5 febbraio 2014

Io e Facebook

Io su Facebook ci sono dal 6 novembre 2008 (ero giovane allora). Merito di Francesca, grazie Francy!
Appena mi ha fatto vedere come si faceva (ero giovane e inesperto allora) ho detto: "appena arrivo a casa m'iscrivo". E l'ho fatto. E l'ho detto a tutti dicendogli "guardate che bello!" E il mio primo post è stato sulla West Padagna (allora non si chiamava ancora così), questo: Non solo Padagna.

Chissà se si riesce a vederlo; se no parte sì dalla Padagna ma per arrivare subito un po' più a ovest, questo: Purple America.

Sì, non avevo ancora esperienza ma già le stesse fissazioni. Comunque

Ma questo tanto tempo fa! Quanta acqua è passata sotto i ponti! (e quanta ne passa adesso! Giove Pluvio smettila, subito!).

A un certo punto mi sono detto che le cose che metti su Facebook un po' le perdi; perché non farsene uno personale? tipo un blog.
A dire il vero la cosa è stata più complessa e tortuosa, il primo blog l'ha aperto uno tosto per me. Invece il primo post, un'anteprima, l'aveva pubblicato per me sul suo blog il Popinga (nientemeno, grazie Kees!). E sì, ero giovane e imbranato allora! (ma stai parlando delle brane, quelle delle stringhe o quelle classiche? giudicate voi, tanto lo sono ancora).

Secondo me il blog ha dei vantaggi: lo tieni sotto controllo, non è questione di censura ma di delimitare i tuoi interessi, le tue cose.
E poi, e questo è il vero motivo, ci sono tanti che su Facebook e gli altri social-cosi se la cavano con una foto, una frase volante non argomentata. Io sono (vorrei essere) più tranquillo e raziocinante.
Naturalmente non tutti sono così: c'è chi funziona benissimo su Facebook, con il tempo si sono trovati e sono amici tra di loro e si commentano a vicenda. E io li invidio. Esempio (che non so se funziona): guardate qui!
Ma sono relativamente pochi.

C'è invece chi fa incetta di amici, ne vogliono sempre di più. E io non dico mai no (quasi mai). Ma poi non postano, neanche la foto del gatto.

Adesso un mystero (vero che ve lo aspettavate?). Recentemente ero alla ricerca di un amico che non vedo da una quindicina di anni; ho provato a cercarlo con Google senza risultati. Poi ho provato con Facebook, trovando il fratello di cui non ho chiesto l'amicizia ma ho curiosato su chi sono i suoi amici: ci sono tutti quelli che lavoravano assieme allora! Tranne quello che cercavo. Mi sembra che il caso non sia unico, ci sono parecchie persone che sul web proprio non ci sono. O sono ben nascoste. E poi ci sono quelli che non aggiornano il profilo. O hanno un blog o una pagina Facebook con uno o due post. Li invidio: avranno di meglio da fare.

Oppure davvero non sono capace. Come gli ex-padagni di qua. Anzi probabilmente è così.

2 commenti:

  1. In effetti è (era) così anche per me: nel blog potevo scrivere di ciò che mi interessava quando e come volevo, su Facebook più che altro condividi link (a volte penosamente) divertenti o link che sai possano interessare i tuoi contatti, nella speranza esca un dibattito interessante.
    Twitter invece è ancora più selettivo, ma non ti permette di conoscere bene i tuoi contatti.
    Io ci sono dal 2010 e ho sempre condiviso di tutto, quindi chi mi segue mi conosce bene, ma a mia volta grazie a Facebook ho potuto conoscere meglio molte altre persone, e allargare e impreziosire molte amicizie.

    Ciao
    Serpico

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  2. Per me FB è un obbligo, un'esigenza imposta da uno stato di fatto: tutti sono su FB e se vuoi tenere un minimo di contatti ci devi essere. Il risultato è che ci sono ma non ci sono.
    Non è lo strumento in se che critico, ma la deriva che ha preso che non rientra nella mia idea di socializzazione.
    E comunque ha appena compiuto 10 anni e milioni di persone lo usano, questo mi fa pensare che son io ad essere sbagliato ☺

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