lunedì 15 giugno 2015

Ancora sugli imbecilli

Ci ho passato su un po' di tempo, ho googlato, trovato tante Bustine di Minerva e altro, pheego il Web anche se chi lo usa viene preso per diversamente intelligente. Sarà. Nell'attesa del ritorno trionfale del Senatur dell'Unto del Signore della Carta vorrei dire ancora 'na roba poi basta che io (me) comincio a essere stufo di questa roba.


Intanto non meritava tutta questa stringa (ahemmm...) di incazzature. Davvero. Ma non voglio ricominciare parlando di mestiere.
Invece una cosa su cui non ero aggiornato è che i tempi in cui "Wikipedia è il male assoluto" è finito, da tempo, vedi le Bustine. Vero che nelle stesse si mette a disquisire con l'Eugenio sui concorrenti dell'Eredità (sarebbe Punta il Dito) non considerandoli membri tutti della classe degli Imbecilli, anzi selezionati proprio per quello. Ma non voglio ampliare la polemica.

A 2:50 ci sono li imbecilli di Twitter e lì dice una cosa --come dire--.
Al minuto 8 e qualcosa parte un telefono, ovvio. Ma c'era appena stata la rivelazione sulla dimensione ottimale del social-coso: non più di cinquanta (OK, sessanta, va!).
A 9:30 c'è un aneddoto che dimostra un paio di cose: 1) è vecchio (Eco); 2) non lo dico, se non in privato; ma --cribbio-- le notizie di Lercio riportate dalla Carta le sono sfuggite?

"Hanno cominciato a comprare il cartaceo, c'è un avvenire!"


La proposta è eroica: affidare ai giornalisti il compito di smascherare le bufale! Ovvio che bisogna prima cambiare i giornalisti (secondo me).
"È scappato alle badanti" dice un mio amico di Facebook. Concordo.
La difesa di una sua allieva
lo conferma in larga misura. O no?

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