sabato 25 luglio 2015

Si fa quel che si può


Intanto un avviso a tutti quelli che non mi conoscono bene-bene fino in fondo e che potrebbero fare cose avventate, per esempio mandarmi una (o più mail). Ecco un esempio che sembra fatto apposta, dice Serpico:
Stamattina Juhan mi ha scritto molto presto, verso le 6.00, e così abbiamo avuto una piccola discussione premattutina.
(Qui.)

Serpico Ha ragione a lamentarsi dell'ora impossibile. È tutta colpa mia, posso provare a tirare in ballo attenuanti che, ammetto, valgono poco comunque:
  • fa caldo e soffro d'insonnia;
  • so che c'è chi si lamenta che non ho il telefono e sono lento a rispondere, per cui se vedo mail nella casella (come al solito) apro e probabilmente rispondo a volte sbagliando (vedi più avanti);
  • non sono aggiornato sulla tecnologia corrente, non so che quando ti arriva un qualcosa sul telefonino quello si mette a urlare peggio di un padagno indigeno locale di qui (so che l'ignoranza non è una scusa ma vedi sotto);
  • mi dimentico le cose, anche quella dei telefonini troppo solerti, per dire, sapete cose che vengono con l'età;
  • varie & ventuali.
Comunque l'ho svegliato, l'ha presa bene, anche prima di essere caffeinato (io ero in corso di farlo).

Poi parte di quello che mi ha raccontato l'ha scritto nel post citato; vorrei solo aggiungere una postilla, su quello che ho detto io.
Serpico si lamenta che la scuola non è per tutti e che è difficile, praticamente impossibile, trovare lavoro. Vero e vero.

La scuola intanto è una cosa che si deve fare da giovanissimi. Raggiunta una certa età (quella prevista per la laurea|dottorato) la facoltà di apprendere, memorizzare, assimilare cala, sempre di più (OK, parlo per me, di me). Poi, pensaci, andare a scuola è impegnativo come lavorare (a volte di più, anche molto di più) e non ti pagano, anzi devi pagare.
Se poi vuoi farlo per conto tuo, privatamente e dare gli esami "da privatista" è ancora più arduo. Visto che sto dicendo cose scontate ne aggiungo una: chiedere al prof (o ai suoi aiutanti) quando non è chiaro qualcosa è utilissimo (utlilissimissimo assay); e magari il prof se l'argomento è ricorrente ne trae le conseguenze. Poi va a finire che ti capita come a me, l'ho già raccontato qui.

Certi tipi di scuola proprio da privatista non si possono fare, quelli dove ci sono ore di laboratorio. Ecco il laboratorio: io vorrei laboratori ovunque dove poter diluire acido solforico, lavare il potassio con l'acqua del rubinetto, verificare gli urti elastici di corpi solidi (per questo potremmo trasferirci al bar qui vicino che ha una sala biliardo davvero sexy) e anche per le lingue, come *blip* si pronunciano Αθήνα, Leicester, Caen e thingumajig? (Ok, quest'ultimo è facile anche se non ho idea di cosa mi rappresenti).


A consolazione di Serpico posso pero ricordargli, ancora una volta che, anche se si ci fosse domanda di lavoro, settori come l'informatica e la programmazione sono cose da giovani, giovanissimi. Quando s'invecchia diventi venditore o capo (e i capi si sa, presente Pointy?).

Ma oltre la scuola il lavoro. Qui è ancora più disperante: il lavoro non c'è! Serpico mi racconta di gente che conosce, non li riporto ovviamente, sono personali, ma ne conosco di simili, qui in zona. Tanti.
E ci sono quelli che non pagano
Vero, a lavorare per gli enti pubblici (io l'ho fatto) una volta dovevi mettere in conto tempi lunghissimi per avere il dovuto (lo stesso per quella fabbrica di Torino che faceva auto, non ricordo il nome, sapete la memoria...) ma adesso è ancora peggio.
E certi settori, p.es. l'edilizia, disastro: recentemente sono passato in una strada che facevo da ragazzino e che adesso, secondo il piano regolatore del comune doveva diventare zona residenziale. Difatti è piena di villette monofamiliari. Tante, nessuna finita, tutte ferme da tempo (le erbacce non crescono nei cantieri attivi).

Insomma, non abbiamo la stessa idea su tutto (l'euro, per esempio) ma su parecchio siamo in sintonia. Come quando riferendosi al renzismo imperante dice:
Secondo me è gravissima, gravissima. Molto peggio di come mostrano le statistiche.
Certo, e le statistiche sono quelle dei cantori di Matteo, come ieri lo erano di Silvio (i ristoranti sempre pieni).
E metti che la crisi sia davvero finita come dicono; prima che si torni a assumere deve passarne di tempo. E dovrebbero farlo gli imprenditori assuefatti a vent'anni di pensiero berlüsko, olgettine, mazzette, Razzi-Scilipoti-DeGregorio e Expo2015.

O sbaglio sbagliamo?
Io sono vecchio ma lui ha tutta una vita davanti. Ma Serpico non disperare, lotta devi mettercela tutta. E fare quel che si può.

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