lunedì 30 ottobre 2017

Il verosimile e il vero -parte terza



Qualche giorno fa promettevo di tornare sull'argomento delle menzogne propalate dai media sulle "aggressioni" poliziesche ai danni dei cittadini catalani lo scorso 1 ottobre, quando si inscenò la farsa del referendum illegale.

Per esempio, si sono viste foto di poliziotti mentre manganellavano gente.
Bene, alcune erano anche vere: la polizia "antidisturbi" ha appunto il compito di reprimere assembramenti non autorizzati e/o sediziosi, se necessario anche con l'uso di una forza proporzionale, e visto che c'è stata una quarantina di poliziotti (Policia Nacional e Guardia Civil) risultati feriti, evidentemente un minimo di forza proporzionale era necessaria.
Comunque dalle foto si nota che i manifestanti erano armati di ombrelli, che non saranno manganelli ma non accarezzano neppure loro.




Non solo, ma alcune delle foto sbandierate a un'attenta analisi sono risultate relative a episodi anteriori, protagonizzati... dai Mossos (polizia autonomica catalana) che reprimevano altri assembramenti. Certa gente dimentica che una volta su internet, una foto o un fatto rimangono a futura memoria.

Poi ha fatto il giro del mondo la gran menzogna dei "più di 900 feriti" che all'atto pratico sono risultati poche decine... Sì, perché i posti di Pronto Soccorso degli ospedali avevano ricevuto istruzioni, pare (ovviamente le prove sono solo verbali, si è avuto cura di non lasciare tracce), relative al conteggio  dei "feriti": sono stati considerati tali anche tutti i cittadini che si sono rivolti ai posti di Pronto Soccorso per denunciare "crisi d'ansia"  dovute all'assistere, di persona o via TV ai tafferugli davanti agli illegali seggi..




Sono state pubblicate foto di gente ferita, poi è risultato che poche erano di veri manganellati, in un caso  si trattava per esempio di una anziana caduta per le scale di casa sua e cose analoghe...
Lasciamo perdere le vergognose menzogne degli insegnanti politicizzati, che raccontavano agli alunni che la polizia aveva ucciso un bambino!


Ma la cosa più ridicola è stata la denuncia di una giovane attivista indipendentista, la quale è stata strattonata giù per le scale di un edificio, saldamente trattenuta dalla mano inguantata di un poliziotto antidisturbi, mentre le si sollevava la gonna nel divincolarsi e buttarsi a terra come fanno in genere in questi casi i manifestanti per amplificare l'apparenza di brutalità poliziesca (la gonna? già questo mi ha stupito, con mio marito ci divertiamo spesso a contare le donne che usano la gonna invece degli onnipresenti pantaloni o jeans, non sono più del 10%, e una sceglie proprio un'occasione movimentata per mettere la gonna? mah!)

Sapete (ma immagino che lo abbiate letto) come ha raccontato il fatto la ragazza in questione? che il poliziotto ha tentato di assalirla sessualmente (davanti a tutti, con riprese video in atto, con pesanti guantoni?) e che volutamente le ha spezzato le dita ad una ad una (testuale)!

Poi è risultato che neppure al Pronto Soccorso abbiano potuto fingere le dita spezzate, in realtà si è riscontrato che nell'altra mano, quella non trattenuta dal poliziotto (esistono le foto della vistosa fasciatura...) la ragazza aveva una capsulite (non è specificato se antecedente al 1º ottobre...)



Ma in questo "culebrón" (polpettone televisivo, teleromanzo) di Catalogna non ci sono solo menzogne, c'è molta gente, soprattutto in Italia, che o non si informa o non capisce quello che legge.

Un esempio trovato su Facebook



Ora, neppure a me, come all'opinatore in questione, Rajoy è particolarmente simpatico, però nella fattispecie rappresenta, in qualità di capo del governo, tutta la Spagna e le sue leggi, per cui accusarlo di essere stato lui a realizzare un "golpe" è quantomeno azzardato! (io lo definirei demenziale).

Il "golpe" l'ha tentato (anche se, come si dice qui, "le salió el tiro por la culata" come sicuramente saprete) il grande eroe dell'opinione pubblica italiana, quel Puigdemont che è riuscito a tradire nel giro di pochi giorni la Costituzione Spagnola, la Costituzione Catalana e perfino la sua propria -illegale- legge sul referendum, i partiti suoi alleati, i  cittadini catalani indipendentisti e perfino un alleato esterno, il lehendakari (capo del governo) basco Urkullu, cui aveva promesso di indire le elezioni regionali, cosa che invece poi è stato costretto a fare Rajoy.

In quanto poi all'interpretazione "stiracchiata" dell'articolo 155 (di obbligatora applicazione visto che tutti i tentativi di dialogo con Puigdemont sono stati elusi), sappia il commentatore che l'interpretazione è quella che è stata approvata dal Senato, che ha dato luce verde a Rajoy ed è quella meno invasiva per Catalogna.


Si può pensare quel che si vuole di Rajoy uomo o Rajoy politico del PP, ma come presidente del governo ha operato in modo correttissimo, passo a passo.



N.B. può apparire pleonastico linkare un video o un articolo e al tempo stesso pubblicare una cattura d'immagine. No, non lo è, rileggendo alcuni nostri post antichi ho notato che spesso i link non portano a nulla perché il video o l'articolo è stato cancellato. Per evitare quindi che alla lunga i nostri post risultino incomprensibili, preferisco usare "cintura e bretelle"!





martedì 24 ottobre 2017

Il verosimile e il vero -parte seconda

L'altro giorno stavo dicendo della menzogna sui poveri "prigionieri politici", i Jordis (Jordi è un nome molto diffuso in Catalogna, non è strano che entrambi si chiamino così), Jordi Sànchez e Jordi Cuixart.
Ecco i veri motivi per la loro detenzione, nulla a che fare con i prigionieri politici, cioè chi è incarcerato per le proprie opinioni politiche: i due Jordis invitarono i loro adepti ad aggressioni contro militanti socialisti, danneggiamenti a diverse auto della Benemerita (Guardia Civil, l'equivalente dei Carabinieri), asserragliamento per ore degli incaricati di controllare la documentazione comprovante la sedizione, concentrazioni di cittadini per bloccare l'uscita di agenti dall'edificio del Consiglio di Economia, il tutto per impedire lo svolgimento del lavoro di controllo e investigazione affidato agli agenti per ordine giudiziale. Insomma, sedizione, delitto previsto anche dal Codice Penale spagnolo. 
L'ordine di carcerazione preventiva, in attesa del processo, è dovuto al rischio di fuga, reiterazione del reato e distruzione di prove.

Da notare che uno dei due si è subito atteggiato a vittima lamentandosi della "persecuzione" da parte di un altro carcerato che gli ha gridato "viva Spagna"! insomma, torture degne di Guantanamo!

Ma di notizie verosimili ma non vere ce ne sono molte altre nella vicenda Catalogna.
Per esempio, non è affatto vero che i catalani siano vessati, repressi e "privati di diritti e libertà fondamentali" per usare le parole dei portavoce del CUP. In realtà, la Catalogna è una Regione Autonoma con una delle autonomie maggiori che si siano mai viste. (In questi giorni di referendum in Italia per l'autonomia regionale di Lombardia e Veneto, provate a fare raffronti).
La Catalogna ha le sue lingue (3, ma di fatto si usa solo il catalano), la sua polizia, potere legislativo (limitato a certi ambiti, ovvio), potere esecutivo, potere giudiziario, la sua propria Ley de Educación de Cataluña approvata nel 2009 ma su cui è pendente un ricorso di incostituzionalità. Ha simil-ambasciate sparse per il mondo... Ha lanciato la proposta, senza successo, di presentare alle Olimpiadi una propria delegazione "nazionale" di atleti...

Insomma, per farvi un'idea della "repressione" cui la dittatoriale Spagna sottopone i catalani, provate a immaginare una Regione Autonoma italiana, per esempio la Sicilia, in cui tutte le insegne e cartelli siano scritti in siciliano con traduzione (non sempre) in italiano,  in cui a scuola e nelle Università si impartiscano lezioni obbligatoriamente in siciliano, in cui per accedere a posti pubblici occorra parlare siciliano, in cui la polizia e i carabinieri abbiano compiti limitati perché sostituiti da  una polizia locale, che abbia in suo proprio Diritto Civile, che emani le sue Leggi Regionali (questo in Italia le Regioni già lo fanno) e apra un'ambasciata siciliana in Francia.


"Il Governo spagnolo è fascista". Non è vero, attualmente è sì di centro-destra, ma sono passati quarant'anni dalla dittatura di Franco, e obbedisce a una Costituzione democratica cui anche il re (anacronistico, sì, ma pare che molti spagnoli lo amino) deve sottostare... 
Un'altra menzogna fra le tante? "La maggioranza dei catalani vuole l'indipendenza" A parte la sbruffonata del dare per buoni i risultati della farsa di referendum dell'1 ottobre, risultati falsati (oltre dalle irregolarità, sul tipo dei voti doppi e quadrupli)  dal fatto che la maggioranza, sapendolo illegale, non ha partecipato, in realtà una vera e propria maggioranza gli indipendentisti non l'hanno mai avuta.
Ecco una tabella riassuntiva dei sondaggi, nel tempo.


È da notare che, dopo un periodo di aumento della scelta indipendentista, più recentemente il consenso verso l'indipendenza va calando, e questo forse è uno dei motivi per cui si è voluta forzare la mano, prima che sia troppo tardi.


Il panorama attuale dei partiti catalani è questo, da notare che anche tra gli indipendentisti c'è una sinistra (izquierda) e una destra (derecha), mentre alcuni partiti sono in posizione intermedia tra indipendeza e unione:


                          


Questo articolo spiega molto bene i vari partiti. Da notare che i nomi sono in catalano: sì, perché nella dittatoriale e oppressiva Spagna, in barba allo Statuto Catalano che impone il bi-linguismo (vabbè, tri- ma di fatto chi mai conosce la terza lingua, l'aranese?),  la Regione Autonoma di Catalogna usa in ogni ambito ufficiale il catalano, nonostante sia preponderante nei cittadini la preferenza per il castigliano.

L'Istituto di Statistica di Catalogna (non il repressivo e despota Governo centrale!) nell'ultima statistica, 4 anni fa, ha attestato che il catalano è la lingua con cui si identifica il 43,4% dei catalani, cioè la minoranza, se la matematica non è un'opinione...

Scusate se lascio a voi il compito, se vorrete, di informarvi su altre solenni menzogne su cui gli indipendentisti catalani hanno imbonito i cittadini  per convincersi alla secessione.

PRINCIPALI MENZOGNE STORICHE

PRINCIPALI MENZOGNE ECONOMICHE  (serie di articoli stilati dagli analisti economici del giornale El Mundo):
Parte 1ª
Parte 2ª
Parte 3ª
Parte 4ª
Parte 5ª
Parte 6ª
Parte 7ª
Parte 8ª
Parte 9ª
Parte 10ª
Parte 11ª
(parecchie bugie, eh? e non so se la serie continuerà...)
In altre parole, con un colpo di mano senza precedenti, Puigdemont sta forzando la mano in primis ai cittadini catalani, per mezzo di menzogne e fomentando l'odio e la confrontazione, in secondo luogo al Governo centrale legittimo, che sta seguendo ciononostante con cautela e piedi di piombo tutti i passi previsti dalla Costituzione e se dovrà ricorrere alla forza sarà perché Puigdemont e i suoi seguaci lo vogliono. 
E lo vogliono, perché ogni causa, soprattutto se ingiusta, ha bisogno di martiri.  Certo, non saranno i capi, saranno i cittadini! (Puigdemont per esempio fingendo timore si è asserragliato nel Palau, protetto da 40 guardie del corpo armate fino ai denti, per essere sicuro di non essere lui quel martire). 
E all'uso della forza, ripeto, voluta da loro, si stanno preparando da parecchi mesi, cercando di formare con i Mossos un illegale esercito ben armato...


Il perché autentico di tutto ciò? 

Credo (opinione personale) che molto abbia a che fare con il "caso Pujol" di cui potete leggere su Wikipedia: la speranza è che una Catalogna indipendente possa sottrarre tutti gli inquisiti alla giustizia spagnola. Lo stesso dicasi per quanto riguarda Artur Más.
Insomma, l'indipendenza sarebbe una bella coperta per i casi di corruzione!

Corruzione superflua, tra l'altro, visto che gli emolumenti del governo catalano sono di gran lunga maggiori di quelli dei pari grado del governo centrale.



Ma il motivo principale, credo, è la smodata ambizione di Puigdemont che vuole passare alla storia come "colui che ha portato all'indipendenza la nazione di Catalogna", il primo presidente della libera repubblica catalana (non vi ricorda i deliri di Berlusconi, "il miglior presidente del consiglio" italiano? per non parlare di Renzi, tanto tronfio e autocelebrante...).

Quello che otterrà dalla Storia, invece, signor Puigdemont, sarà di essere ricordato come colui che ha guidato Catalogna, fino a quel momento florida Regione Autonoma, a una guerra civile e a un disastro economico che trascinerà con sé anche il resto di Spagna.






mercoledì 18 ottobre 2017

Il verosimile e il vero -parte prima.

È parecchio che non scrivo qui, ma l'indignazione di questi giorni mi spinge a tornare, sia pur brevemente.

Come alcuni amici sanno, in questi giorni e da qualche mese sono in campagna, con tutto il daffare connesso, mentre proprio la connessione a Internet manca o è infima. L'unica cosa che funziona un po' è il cellulare, con cui mi mantengo al corrente ma con cui posso commentare e scrivere a fatica: a parte la piccolezza della tastiera che mi rende difficile digitare, anche se disattivo la funzione di correzione automatica mi trovo ad aver scritto (?) dei veri pasticci, basti pensare che TUTTE le volte in cui scrivo "che" mi viene corretto, una volta battuto lo spazio, con CGE. Queste poche righe già mi hanno fatto penare abbastanza, per cui passo al dunque.

Come sapete, in questi giorni in Spagna abbiamo il problema catalano, ovvero la ribellione di una minoranza (ne riparlerò) di catalani verso la Spagna, con la decisione di dichiarare quella che attualmente è una regione autonoma uno stato indipendente, precisamente una repubblica.
Su questo desiderio di indipendenza non sto a discutere, in quanto al volere una repubblica al posto di una monarchia democratica e parlamentare posso anche essere d'accordo, trovo le monarchie un residuo del passato.
Quello che invece critico è il modo con cui si vuole accelerare questo processo, che probabilmente un giorno o l'altro si sarebbe potuto concludere di comune accordo.
Già sapete che la richiesta di svolgere un referendum è stata rifiutata a norma di legge. Ma non solo dal Governo e dalla Corte Costituzionale, perfino in Catalogna si sono dichiarati contrari in un'inchiesta un quinto dei cittadini catalani  e la patronale catalana Fomento del Lavoro  ha definito il referendum e un'eventuale dichiarazione unilaterale d'indipendenza come "colpo di stato".
Ora, non mi pare che cercare di reprimere un colpo di stato sia illegittimo!
Per questo, per evitare che qualcuno si mettesse dalla parte del torto e rischiasse che il peso della legge gli si abbattesse addosso, si è cercato da parte del governo centrale di impedire la celebrazione del referendum, con i risultati che tutti conoscono.
Si è dovuto ricorrere alla forza, in proporzione con la disobbedienza civile e purtroppo si sono avuti anche dei feriti (in maggioranza tra le forze dell'ordine, ma è il loro lavoro...).
Già su questo intervento sono state propagate menzogne, riprese dai giornalisti di tutte le nazioni, che a quanto ho visto, almeno nei media italiani, non sono state smentite quando si è dimostrata la loro falsità.
Ma riprenderò l'argomento quando tra pochi giorni potrò rimettere mano su un computer...
Quelli di cui volevo parlare oggi è della menzogna dei due "prigionieri politici". In realtà, come giustamente scriveva oggi Juan Cruz su El País), occorre scambiare tra loro sostantivo e aggettivo: non si tratta di due prigionieri (sostantivo) politici (aggettivo), bensì di due politici (sostantivo) prigionieri (aggettivo). E perché prigionieri? Perché han parcheggiato in divieto di sosta?  No, perché si sono macchiati di un delitto di sedizione, previsto dal Codice Penale spagnolo. Ribadisco "penale", non "civile". Il giudice non aveva altra scelta.

Scusate, continuerò tra qualche giorno, sto diventando isterica con il correttore che mi cambia "dal" in DAK e altre piacevolezze...